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sabato 27 luglio 2024
 

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I NOSTRI VIAGGI

Cod. AFET01
ETIOPIA COPTA

Abstract: Dodici giorni culturalmente impegnativi alla scoperta dell'Abissinia con accompagnamento di Maurizio Rossi, date su richiesta


Descrizione: L'Etiopia, compresa tra il Tropico del Cancro e l'Equatore, è un paese tropicale con condizioni climatiche determinate più dall'altitudine che dalla latitudine. L'altopiano, con un altitudine che va dai 2000 ai 3000 metri, presenta un clima ideale, uno dei migliori del mondo. A Nord possiamo distinguere due periodi: quello delle piogge, da metà giugno a tutto settembre, e quello secco, da ottobre a giugno, interrotto tra marzo e aprile dalle piccole piogge. Le giornate presentano temperature intorno ai 25°, le notti sono piuttosto fresche.

Timeline: 1°e 2° giorno
Italia-Addis Abeba-Lago Tana
Un volo notturno porta nella capitale dell’Etiopia, dove l’arrivo è previsto in mattinata, in coincidenza col volo per Bahir Dar, cittadina che sorge sulle rive del Lago Tana. Una pista porta verso la splendida cascata formata dal Nilo Azzurro. Tississat, l’"acqua che fuma", si raggiunge a piedi con una breve passeggiata su di un sentiero. Si annuncia da lontano con il sordo rumore dell’acqua e le nubi di vapore acqueo si innalzano nel cielo condensandosi in minute goccioline che per effetto della rifrazione dei raggi del sole creano stupendi arcobaleni. Il fiume a monte scorre quieto ed ampio tra rive rivestite di florida vegetazione. In questo punto si allarga ancor di più e precipita con un salto di circa 45 metri tra le rocce. Lo spettacolo è grandioso. La giornata continua con l’escursione in battello sul lago Tana per visitare alcune chiese e monasteri che custodiscono dei veri tesori: pregevoli icone, manoscritti miniati e superbe croci che vengono impugnate come ostensori durante le processioni. Le chiese stesse sono di notevole interesse artistico e mostrano pareti affrescate con scene del Nuovo Testamento e della vita dei santi locali. Lo stile pittorico molto particolare ed i soggetti a volte bizzarri rendono il tutto estremamente originale. Abitate solo da monaci, le chiese sono isolate e nascoste da una fitta vegetazione. Sulle rive del lago abitano gli Uoito che utilizzano per gli spostamenti e la pesca le tipiche "tanquà", leggerissime imbarcazioni dalla forma simile ad una canoa costituite esclusivamente da papiri legati insieme. Cene e pernottamenti in albergo.

3° giorno
Bahir Dar-Gondar
Una pista gira intorno al lago da oriente e porta a Gondar, l’antica capitale del paese, sede degli Imperatori d'Etiopia nei sec. XVII-XVIII. Molto pittoresche le rovine dei castelli imperiali e le decine di antiche chiese che rendono la cittadina estremamente interessante. Fasiladàs il Grande intorno al 1635 la elesse a sua sede fissa e vi fece costruire grandiosi edifici. I suoi successori continuarono la sua opera ed ora i "castelli di Gondar" testimoniano lo splendore di epoche passate. Il grande "Castello di Fasiladàs" presenta quattro torri angolari rotonde, un torrione quadrato e due piani con slanciati portali e finestre in tufo di Cusquàm di un bel colore violaceo. Il Bagno di Fasiladàs, costituito da un padiglione rettangolare che si affaccia su di un'ampia piscina, da luogo di svago dell’imperatore è divenuto bacino battesimale per i copti. Su di un’altura sorge la chiesa di Debrà Berhàn Selassiè,“la luce della Trinità”, la cui facciata ricorda lo stile dei castelli. All’interno le pareti sono coperte da scene di eventi biblici e dal soffitto ligneo guarda una moltitudine di serafini dai grandi occhi sgranati. Cena e pernottamento in hotel.

4° giorno
Gondar-Axum
La spedizione continua attraverso il parco del Simien, che garantisce stupendi panorami sulle valli vulcaniche, sui picchi e sugli altopiani che si stendono tra i 3.000 e i 4.000 metri e la valle del fiume Tacazzè con la sua lussureggiante vegetazione. Poi ecco Axum, capitale del reame axumita, uno dei più potenti imperi del mondo antico che data qualche secolo prima di Cristo. Le colossali stele, che segnavano la presenza di una tomba, e le rovine dei palazzi rimangono a testimonianza della sua importanza e ricchezza. Nel parco archeologico si ammirano l’unica stele rimasta eretta (21 m.) e quella maggiore (33,50 m.) che giace infranta in 4 imponenti pezzi, gli altari votivi eretti dagli antichi re, la cisterna di Mai Choum e i resti del cosiddetto "palazzo della Regina di Saba". La fama di Axum è anche legata alla mitica "Arca dell'Alleanza", che contiene le originali "Tavole della Legge" consegnate da Yahweh a Mosè sul Monte Sinai, poi trafugata dal Tempio di Gerusalemme da Menelik, primo imperatore d'Etiopia, figlio della Regina di Saba e di Re Salomone. Cena e pernottamento in albergo.

dal 5° al 7° giorno
Axum-Debre Damo-le chiese del Tigray-Lalibela
Dopo la visita dell’antica capitale, il monastero ed il tempio pagano di Yéha rappresentano un assaggio delle bellezze architettoniche e naturali del Tigray. Una pista secondaria che si diparte dall’asse Axum-Adigrat porta a Debre Damo, forse la chiesa-monastero più antica d’Etiopia, situata su di un’amba accessibile ai monaci solo attraverso le corde di cuoio torto che permettono di arrampicarsi fino all’ingresso lungo una parete a picco di 16 metri. L’accesso è consentito solo agli uomini… Il Tigray è un’immensa ed aspra regione montuosa, costellata di euforbie ed aloe. Nella sua roccia sono scavate e scolpite splendide chiese monolitiche, il cui interno è ricoperto da affreschi e tele in cui sono illustrati i grandi eventi della tradizione copta e le storie scaturite dall’immaginario popolare. Stuoli di santi ed arcangeli dai grandi occhi sgranati osservano il visitatore. Tra Adigrat e Makallé è stupefacente la quantità di chiese, autentici scrigni dell'arte e della cultura etiope, scolpite nella roccia sfruttando grotte e cavità naturali. Piste disagevoli solcano come ferite un territorio aspro di rara bellezza passando tra picchi e vallate frutto di erosioni millenarie. Poi verdi vallate, pascoli e terreni ben coltivati si avvicendano lungo la strada panoramica che si snoda oltre Makallé, capoluogo del Tigray, toccando l’ Amba Alagi, l’Amba Aradam ed il lago Ashangi, nomi evocatori nella memoria italiana. In particolare dai quasi 3500 metri dell’Amba Alagi si domina il susseguirsi delle ambe, queste specie di piattaforme montuose che si succedono a perdita d’occhio, prima di scendere sugli stretti tornanti che sembrano sfidare il tempo: uno spettacolo mozzafiato. Campi. L’ottavo giorno cena e pernottamento in albergo.

8° giorno
Lalibela
Lalibela è un luogo incredibile e le sue chiese sono indescrivibili. Nessun racconto riesce a far cogliere lo stupore che si prova di fronte alle sue chiese monolitiche, enormi massi messi a nudo scavando nel terreno e scolpiti fino a far loro assumere l’aspetto della chiesa, completa di porte e finestre ma anche ricca di decori sia all’interno che all’esterno. Lavoro immane, che richiede un progetto di tutto rispetto unitamente ad un’esecuzione precisa e sicura. E’ comprensibile che il racconto del missinonario portoghese che per primo le visitò nel XIV secolo non sia stato creduto, e che la leggenda attribuisca agli angeli la costruzione… Sono 11 le chiese di Lalibela, probabilmente opera di artigiani copti venuti dall'Egitto o da Gerusalemme. La tradizione racconta che sono state costruite prima del 1225 e nell'arco di 23 anni da Lalibela, imperatore della dinastia Zagué, che dedicò ogni suo avere alla costruzione della città santa. Sono tutte orientate, scavate in una pietra rossastra a grana gros-sa ed ancorate al suolo roccioso. Medhane Alem, “il salvatore del mondo”,
la più grande ed una delle più belle, è delimitata da una trincea rettangolare e circondata da un porticato. La pianta di Ghiorghis è a croce greca e il tetto all'interno è sostenuto da quattro colonne collegate da archi. Solo la chiesa dedicata a Maryam è arricchita da notevoli pitture. All’esterno delle chiese si raccolgono in preghiera, riparati in nicchie nella roccia, i monaci eremiti ai quali è affidata la custodia. Cunicoli e passaggi scavati nella pietra mettono in comunicazione alcune chiese e permettono di ammirare nel suo complesso questo monumento litico alla religiosità unico al mondo.

9° e 10° giorno
Lalibela-Kombolcha
Il panorama spazia sulle grandi ambe, sulle verdi valli e le immense praterie, sui boschi di eucalipti e le colline ricoperte di aloe e di gigantesche euforbie, sui villaggi di montagna e sulle chiese isolate qua e là. Una natura splendida. Una sosta coinvolgente al mercato settimanale di Bati, splendido bailamme in cui tra le genti infagottate nel caratteristico camma bianco spiccano le nudità degli Afar e i colori sgargianti degli abiti degli Oromo, è obbligatoria se di qui si passa il lunedì. Volti segnati dal tempo, dalla vita rude, sguardi fulminanti e sorrisi disarmanti si mescolano ai profumi delle spezie e all’odore pungente degli escrementi dei cammelli: un’occasione unica per incontrare le genti fiere che salgono qui dall’infernale depressione dancala. Il nono giorno campo ai bordi del lago Hayk, mentre il decimo è previsto il pernottamento in un piccolo hotel a Kombolcha.

11° giorno
Kombolcha-Addis Abeba
Rudi montagne e verdi vallate che ricordano l’infinito accompagnano la via del ritorno. Tra aloe e gigantesche euforbie spuntano i piccoli tukul dal tetto di paglia, rifugio per i contadini che lavorano nei campi di sorgo e di teff, il cereale utilizzato per la fabbricazione del pane locale. Boschi di eucalipti, chiesette, villaggi e piccole comunità punteggiano il territorio dominato dal passo di Debre Sina in una scenografia di paesaggi bucolici di rara poesia. Ma eccoche il traffico si intensifica ed annuncia Addis Abeba, che significa “il nuovo fiore", inizialmente un piccolo villaggio lungo le rotte carovaniere. La sua importanza crebbe nel 1887, quando Menelik decise di farne la sua capitale. La tradizione diceva “la capitale è dove l’imperatore pone la sua tenda”, e l’imperatore si spostava nel paese occupando i territori in cui la disponibilità di legna da ardere permetteva una vita confortevole alla sua corte. Menelik, emulando la cultura europea, pose fine all’usanza e scelse una sede stabile. La crescita da allora è continuata, ha portato al milione e mezzo di abitanti attuale ed è in continua evoluzione. Da Entoto, il primo insediamento, si domina la valle e la città, che sorge a 2400 metri d'altezza e gode di un ottimo clima. Il Museo Nazionale ed Etnografico ospita lo scheletro di "Lucy", l'Australopitecus Afareensis vissuto tre milioni di anni fa e ritrovato nella valle dell’ Awash nel 1974, oltre a molti reperti di grande interesse. Il mercato, uno dei più grandi dell’Africa, offre mercanzie di ogni genere ed è affiancato da negozi in cui si vendono ottimi prodotti artigianali. In serata transfer in aeroporto e imbarco sul volo di rientro a Roma.

12° giorno
Addis Abeba-Italia
Arrivo a Roma-Fiumicino di primo mattino.





Mezzo di trasporto: Voli di lnea, auto fuoristrada

Costo: minimo 10 partecipanti: € 2.200,00 La quota comprende: •I voli a/r da Roma con Ethiopian Airlines in classe economy •I voli interni come da programma •Sistemazione in camere doppie standard e in tende doppie tipo igloo •Tutti i trasferimenti •Pensione completa, esclusi i pasti ad Addis Abeba •Tutte le escursioni e le visite citate nel programma La quota non comprende: •Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (€ 188,00 al 24.09.2008) •Il visto d’ingresso, che si ottiene in aeroporto (USD 20,00) •L’assicurazione medico/bagaglio (€ 50,00) •I pasti ad Addis Abeba •Le bevande, le mance, gli extra di natura personale, quanto non espressamente citato Supplementi: •Sistemazione in singola: € 220,00 •*Vettore aereo alta stagione: € 250,00 •Partenza da altre città italiane: € 150,00 + Tasse aeroportuali, secutity tax & fuel surcharge (variabili in funzione dell’aeroporto scelto)** •Assicurazione annullamento facoltativa [Nota]

Informazioni giuridiche

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