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sabato 27 aprile 2024
 

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I NOSTRI VIAGGI

Cod. MON02
GLI ALTAI E LA MOGOLIA OCCIDENTALE: DOVE VOLANO LE AQUILE, CON ALFREDO SAVINO MAURIZIO ROSSI

Abstract: Indispensabili: passione per il viaggio,
senso di avventura, adattamento, sete di
conoscenza e forma fisica.
Direzione e organizzazione tecnica: Amitaba,
Milano e Alfredo Savino, U.B.


Descrizione: N.B.: chi desidera partecipare al viaggio
deve segnalarcelo al più presto per le
difficoltà di prenotazione dei voli per
Ulaanbaatar.
Il viaggio porta nelle spettacolari regioni
nord occidentali mongole di Bayan Ulgii,
dove si erge la grandiosa, imponente catena
montuosa degli Altai. Un territorio
selvaggio, storico confine naturale tra due
mondi culturali: quello nomadico mongolo e
quello stanziale di influenza musulmana
centroasiatica. In queste remote vivono i
kazaki, la principale minoranza etnica che
con i mongoli condivide le abitudini
nomadiche e abitative. Il programma prevede
un di trekking 4 giorni, praticabile anche
a cavallo, sicuramente il modo più bello
per gustare le bellezze naturali e per
immergersi in una dimensione che ci
trasporta indietro nel tempo alla scoperta
di valli, foreste e laghi dall’aspetto
alpino, incontrando molte famiglie di
nomadi kazaki.
Il viaggio è stato preparato in stretta
collaborazione con persone del luogo e di
Alfredo Savino, appassionato ricercatore
della cultura mongola, che accompagna il
viaggio insieme a Maurizio Rossi.
Si prevede un numero massimo di 12
partecipanti.
La regione di Bayan ulgii
La regione mongola di Bayan Ulghi offre una
grande varietà ambientale ed è coronata
dalla catena dei monti Altai, che distano
2000 chilometri da Ulaanbaatar e formano il
confine naturale con la Russia e il
Kazakistan a dominio cinese. Qui si trova
la vetta più alta della Mongolia, l’Huiten
Uul (4373 mt), che fa parte delle cinque
cime del Tavan Bogd (letteralmente, “i
cinque illuminati”), un’area che forma il
confine tra i tre paesi; la cima più alta è
il monte Belukha (4,506 mt), posizionato
oltre il confine negli Altai russi. Sparsi
tra questi stupendi monti si trovano una
ventina di grandi ghiacciai, tra cui il
Potanina è il più esteso. Una delle aree
più belle è il parco nazionale di Altai
Tavan Bogd, che si estende tra la Mongolia
e il confine cinese, e raccoglie numerosi
laghi tra cui l’Hoton, il Dayan Nuur e il
Tolbo.
Gli abitanti sono in maggioranza kazaka, di
religione musulmana e di lingua turca;
hanno iniziato a trasferirsi in queste aree
verso il 1840 per pascolare pecore e capre
nel periodo estivo e all’inizio del secolo
scorso hanno cominciato a stabilirsi
permanentemente nella regione. La lingua
utilizzata è il kazako, anche se la maggior
parte delle persone sono bilingue e parlano
anche il mongolo. I kazaki della Mongolia
sono rimasti isolati e conservano
tradizioni millenarie andate ormai perdute
nella loro terra d’origine. La moschea di
Ulghi dopo la caduta del socialismo è stata
riaperta e il pellegrinaggio alla Mecca ha
ripreso, ma la religione viene vissuta in
modo aperto e tollerante: le donne non
devono usare il velo e gli uomini amano
consumare alcolici. Dopo il 1990 a molti
kazaki mongoli è stato permesso di migrare
verso il Kazakistan e la Turchia, con un
considerevole flusso di persone durato
alcuni anni, e ci sono state lunghe
trattative tra Kazakistan e Mongolia per
permettere ai kazaki mongoli di avere la
doppia cittadinanza, risolta per ora con il
permesso a loro concesso di entrare in
Kazakistan senza visto.
Questa parte della Mongolia, anche perché
dista un lungo viaggio di quattro giorni da
Ulaanbaatar, ha maggiori contatti con le
regioni confinanti russe e cinesi. La
popolazione si dedica soprattutto alla
pastorizia transumante; durante l’inverno
si rifugia in villaggi riparati all’interno
di valli profonde utilizzando case di
legno, per migrare poi in estate verso i
pascoli di montagna. Questi pastori
utilizzano delle tende molto simili alle
grandi gher mongole, con alcune differenze
che le rendono tipiche e affascinati.


Timeline: PROGRAMMA DEL VIAGGIO
Si ricorda che l’itinerario previsto può
subire modifiche dovute a fattori naturali
e climatici
1°giorno: Partenza per Ulaanbaatar
Per raggiungere Ulaanbaatar un volo comodo
è della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni
diverse; nel programma si considera
l’utilizzo di questo collegamento, ma
Amitaba può verificare anche le possibilità
offerte dalle altre compagnie. Con Aeroflot
la partenza è da Milano Malpensa per Mosca
alle 12.15 con arrivo alle 16.40; il volo
transcontinentale da Mosca per Ulaanbaatar
parte alle 19.00 (orari da confermare).
2°giorno: Arrivo a Ulaanbaatar
Arrivo alle ore 7.00, trasferimento e
sistemazione presso l’hotel Office (3*) o
simile. Incontro con la guida e
presentazione del programma di viaggio.
Visita del monastero di Gandan, il
principale monastero della Mongolia
costruito circa 300 anni fa, ascesa alla
collina Zaisan, da dove si gode un
bellissimo panorama sulla città e delle
colline circostanti e si trova una enorme
statua di Buddha, e visita del Museo di
Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo
imperatore-lama.
3°giorno: Ulaanbaatar – Ulgii
Trasferimento in aeroporto per prendere il
volo verso le 11.30 (orario da confermare)
che in circa tre ore porta al capoluogo del
Bayan Ulgii, che dista dalla capitale quasi
2000 km. All’arrivo ci si sistema presso il
semplice hotel Duman o simile e dopo pranzo
si visita questa “atipica” città mongola,
con il bazar e la moschea dove si respira
un’aria quasi medio orientale. In
alternativa all’albergo locale si potrebbe
utilizzare per una notte un campo
attrezzato con le gher, le tipiche tende
mongole; si trascorrerà sicuramente una
notte del viaggio così, o nella data di
oggi o in alternativa il 18/6 o il 22/6: è
infatti interessante utilizzare le tende
tradizionali almeno una volta!
4°giorno: Ulgii – Parco Nazionale di Tavan
Bodg
Partenza verso il paese di Tsengel, reso
famoso dal libro: “Dove volano gli uccelli”
di Louisa Waugh; è il più occidentale della
Mongolia e punto di partenza per il parco
di Tavan Bogd. Il percorso è di circa 180
km. Si posiziona il campo all’attacco del
sentiero che porta al campo base della cima
più alta della Mongolia; pernottamento in
tenda.
5°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg
Oggi inizia il trekking che porta al Campo
Base, si lasciano al campo i bagagli in
eccesso e cammelli e cavalli trasportano il
necessario. L’avvicinamento al campo base è
una lunga passeggiata di circa 7 ore, con
un percorso lungo falsipiani, non si
attraversano creste e non si incontrano
passaggi esposti. Si posizionano le tende
al Campo Base, dove si ammirano il
ghiacciaio Potanina e tutte e cinque le
vette del Tavan Bodg.
6°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg
Giornata dedicata all’esplorazione della
zona; lo Shiveet Hairhan Uul dista da qui
ancora circa 6 km. Pernottamento in tenda.
7°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg –
Shiveet Hairhan Uul
Si prosegue il trekking in direzione del
monte Shiveet Hairhan Uul, oggi si prevede
una tappa di circa 5 ore. Tutta l’area è
abitata dalle genti Tuva, una popolazione
di lingua turcofona e di religione
sciamanica che proviene dalla Repubblica
Popolare di Tuva, una delle 21 repubbliche
della Federazione Russa, che fu annessa
solo nel 1944. Qui potremo osservare i più
grandi petroglifi del periodo Xiongnu,
l’epoca in cui l’imperatore Qin Shi Huangdi
iniziò la costruzione della grande muraglia
cinese (200 a.C circa). Si viene raggiunti
dalle jeep e si prosegue per Shiveet Uul
(40 km); pernottamento in tenda.
8°giorno: Shiveet Hairhan Uul – Ulgii
Si parte per Ulghi (160 km circa), dove si
pernotta di nuovo presso l’hotel Duman o
simile; in serata cena tipica kazaka presso
una famiglia locale.
9°giorno: Ulghi – Parco del Tsambagarav Uul
Spostandosi con le vetture verso est, si
raggiungono le pendici settentrionali del
monte Tsamba-Garav (4208 mt), una delle più
belle cime sempre innevate della Mongolia
ubicata al confine di tre aimag (regioni
mongole): Bayan Ulgii, Uvs e Khovd. Si
visitano diverse valli scoprendo sorgenti
d’acqua cristallina; il percorso è di circa
50 km. Pernottamento in tenda.
10°giorno: Tsambagarav Uul: famiglia di
cacciatori con le aquile
Con una semplice passeggiata si raggiunge
il ghiaccio dello Tsambagarav Uul, uno dei
luoghi più spettacolari della Mongolia. Si
viene raggiunti dalle Jeep e ci si sposta
di circa 120 km; si giunge in una località
dove si visita a una famiglia kazaka i cui
componenti maschili sono dei cacciatori con
le aquile. I periodi venatori sono
l’autunno e la primavera, d’estate questi
maestosi rapaci sono tenuti a riposo.
Pernottamento in tenda.
11°giorno: Tsambagarav Uul – Gurvan
Tsenheriin Agui – Città di Khovd
Ci si reca all’unica grotta con pitture
rupestri della Mongolia. Entrando nella
caverna di Gurvan Tsenheriin Agui si sbuca
direttamente nell’Età della Pietra: alta
circa venti metri, custodisce alcune
pitture di valore inestimabile che
risalgono al Paleolitico (dai 12.000 ai
40.000 anni fa). Si tratta di
raffigurazioni di animali, nomadi e altre
immagini misteriose. Si prosegue verso
Khovd, capoluogo dell’omonima regione, che
fu un avamposto militare mancese e una
delle ultime città a essere stata liberata
dai cinesi nel 1912; il percorso è di circa
250 km. Pernottamento presso il piccolo
hotel Hovd.
12°giorno: Khovd – Ulaanbaatar
Partenza in volo per Ulaanbaatar in
mattinata (orario da confermare). Arrivo in
città e sistemazione presso il medesimo
albergo utilizzato all’arrivo; nel tardo
pomeriggio si assiste a uno spettacolo
folcloristico di musica, danza e canti
tradizionali della Mongolia, ascoltando le
dolci melodie del morin khuur, il
leggendario strumento mongolo.
13°giorno: Ulaanbaatar
Visita al Museo-Monastero di Choijin Lama,
uno dei pochi rimasti intatti che conserva
le maschere originali utilizzate nelle
danze rituali e splendide sculture di
Zanabazar. Si avrà del tempo a disposizione
per gli acquisti; chi è interessato potrà
recarsi al mercato locale di Naraan Tuul.
14°giorno: volo di rientro
Per chi è giunto con Aeroflot, la partenza
da Ulaanbaatar è alle 8.10 con arrivo a
Mosca alle 8.50; partenza per Milano
Malpensa alle 11.10 con arrivo alle 13.45
(orari da confermare).


Mezzo di trasporto: Voli di linea, Waz 4x4, cavallo

Costo: € 2650 (voli internazionali esclusi) Fino a 4 partecipanti, extra di €1550; da 5 a 9 partecipanti , extra di 480 euro. Massimo 12 partecipanti Il prezzo non comprende i voli internazionali; include l’iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari inclusi i voli interni, il trattamento di pensione completa escluse le bevande tranne ad Ulaanbaatar dove è inclusa solo la colazione, gli ingressi ai parchi e ai siti indicati nel programma, la Polizza Assicurativa di viaggio (polizza base Europ Assistance – su richiesta, possono essere estesi i massimali con un costo € 70 e può essere emessa la Polizza di Annullamento, costo 4,8% del valore del viaggio). La sistemazione nella gher è prevista per tre o quattro persone. Se si desidera utilizzare la gher solo in due o singola la richiesta va fatta con buon anticipo e non è sempre confermabile. Il costo per l’utilizzo delle gher in due persone è di € 20 a testa a notte. Per chi vuole sia la stanza che la gher singole (NB, la stanza singola non è disponibile a Shank) il costo è di € 240 per l’intero viaggio, mentre se si richiede la stanza singola e si usa la Gher con altri il costo è di € 210; la tenda singola viene fornita senza extra costo.Per l’ingresso in Mongolia è richiesto un visto che viene rilasciato dall’Ambasciata di Roma in circa 10 giorni; il costo è di € 60 e viene richiesta la compilazione di un apposito modulo e la redazione di lettera d’invito. Il prezzo del viaggio è formulato con riferimento al cambio euro – dollaro: € 1 = $ 1,09. [Nota]

Informazioni giuridiche

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