Descrizione:
N.B.: chi desidera partecipare al viaggio deve segnalarcelo al più presto per le difficoltà di prenotazione dei voli per Ulaanbaatar. Il viaggio porta nelle spettacolari regioni nord occidentali mongole di Bayan Ulgii, dove si erge la grandiosa, imponente catena montuosa degli Altai. Un territorio selvaggio, storico confine naturale tra due mondi culturali: quello nomadico mongolo e quello stanziale di influenza musulmana centroasiatica. In queste remote vivono i kazaki, la principale minoranza etnica che con i mongoli condivide le abitudini nomadiche e abitative. Il programma prevede un di trekking 4 giorni, praticabile anche a cavallo, sicuramente il modo più bello per gustare le bellezze naturali e per immergersi in una dimensione che ci trasporta indietro nel tempo alla scoperta di valli, foreste e laghi dall’aspetto alpino, incontrando molte famiglie di nomadi kazaki. Il viaggio è stato preparato in stretta collaborazione con persone del luogo e di Alfredo Savino, appassionato ricercatore della cultura mongola, che accompagna il viaggio insieme a Maurizio Rossi. Si prevede un numero massimo di 12 partecipanti. La regione di Bayan ulgii La regione mongola di Bayan Ulghi offre una grande varietà ambientale ed è coronata dalla catena dei monti Altai, che distano 2000 chilometri da Ulaanbaatar e formano il confine naturale con la Russia e il Kazakistan a dominio cinese. Qui si trova la vetta più alta della Mongolia, l’Huiten Uul (4373 mt), che fa parte delle cinque cime del Tavan Bogd (letteralmente, “i cinque illuminati”), un’area che forma il confine tra i tre paesi; la cima più alta è il monte Belukha (4,506 mt), posizionato oltre il confine negli Altai russi. Sparsi tra questi stupendi monti si trovano una ventina di grandi ghiacciai, tra cui il Potanina è il più esteso. Una delle aree più belle è il parco nazionale di Altai Tavan Bogd, che si estende tra la Mongolia e il confine cinese, e raccoglie numerosi laghi tra cui l’Hoton, il Dayan Nuur e il Tolbo. Gli abitanti sono in maggioranza kazaka, di religione musulmana e di lingua turca; hanno iniziato a trasferirsi in queste aree verso il 1840 per pascolare pecore e capre nel periodo estivo e all’inizio del secolo scorso hanno cominciato a stabilirsi permanentemente nella regione. La lingua utilizzata è il kazako, anche se la maggior parte delle persone sono bilingue e parlano anche il mongolo. I kazaki della Mongolia sono rimasti isolati e conservano tradizioni millenarie andate ormai perdute nella loro terra d’origine. La moschea di Ulghi dopo la caduta del socialismo è stata riaperta e il pellegrinaggio alla Mecca ha ripreso, ma la religione viene vissuta in modo aperto e tollerante: le donne non devono usare il velo e gli uomini amano consumare alcolici. Dopo il 1990 a molti kazaki mongoli è stato permesso di migrare verso il Kazakistan e la Turchia, con un considerevole flusso di persone durato alcuni anni, e ci sono state lunghe trattative tra Kazakistan e Mongolia per permettere ai kazaki mongoli di avere la doppia cittadinanza, risolta per ora con il permesso a loro concesso di entrare in Kazakistan senza visto. Questa parte della Mongolia, anche perché dista un lungo viaggio di quattro giorni da Ulaanbaatar, ha maggiori contatti con le regioni confinanti russe e cinesi. La popolazione si dedica soprattutto alla pastorizia transumante; durante l’inverno si rifugia in villaggi riparati all’interno di valli profonde utilizzando case di legno, per migrare poi in estate verso i pascoli di montagna. Questi pastori utilizzano delle tende molto simili alle grandi gher mongole, con alcune differenze che le rendono tipiche e affascinati.
Timeline:
PROGRAMMA DEL VIAGGIO Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici 1°giorno: Partenza per Ulaanbaatar Per raggiungere Ulaanbaatar un volo comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni diverse; nel programma si considera l’utilizzo di questo collegamento, ma Amitaba può verificare anche le possibilità offerte dalle altre compagnie. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.15 con arrivo alle 16.40; il volo transcontinentale da Mosca per Ulaanbaatar parte alle 19.00 (orari da confermare). 2°giorno: Arrivo a Ulaanbaatar Arrivo alle ore 7.00, trasferimento e sistemazione presso l’hotel Office (3*) o simile. Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa, ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama sulla città e delle colline circostanti e si trova una enorme statua di Buddha, e visita del Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama. 3°giorno: Ulaanbaatar – Ulgii Trasferimento in aeroporto per prendere il volo verso le 11.30 (orario da confermare) che in circa tre ore porta al capoluogo del Bayan Ulgii, che dista dalla capitale quasi 2000 km. All’arrivo ci si sistema presso il semplice hotel Duman o simile e dopo pranzo si visita questa “atipica” città mongola, con il bazar e la moschea dove si respira un’aria quasi medio orientale. In alternativa all’albergo locale si potrebbe utilizzare per una notte un campo attrezzato con le gher, le tipiche tende mongole; si trascorrerà sicuramente una notte del viaggio così, o nella data di oggi o in alternativa il 18/6 o il 22/6: è infatti interessante utilizzare le tende tradizionali almeno una volta! 4°giorno: Ulgii – Parco Nazionale di Tavan Bodg Partenza verso il paese di Tsengel, reso famoso dal libro: “Dove volano gli uccelli” di Louisa Waugh; è il più occidentale della Mongolia e punto di partenza per il parco di Tavan Bogd. Il percorso è di circa 180 km. Si posiziona il campo all’attacco del sentiero che porta al campo base della cima più alta della Mongolia; pernottamento in tenda. 5°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg Oggi inizia il trekking che porta al Campo Base, si lasciano al campo i bagagli in eccesso e cammelli e cavalli trasportano il necessario. L’avvicinamento al campo base è una lunga passeggiata di circa 7 ore, con un percorso lungo falsipiani, non si attraversano creste e non si incontrano passaggi esposti. Si posizionano le tende al Campo Base, dove si ammirano il ghiacciaio Potanina e tutte e cinque le vette del Tavan Bodg. 6°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg Giornata dedicata all’esplorazione della zona; lo Shiveet Hairhan Uul dista da qui ancora circa 6 km. Pernottamento in tenda. 7°giorno: Parco Nazionale di Tavan Bodg – Shiveet Hairhan Uul Si prosegue il trekking in direzione del monte Shiveet Hairhan Uul, oggi si prevede una tappa di circa 5 ore. Tutta l’area è abitata dalle genti Tuva, una popolazione di lingua turcofona e di religione sciamanica che proviene dalla Repubblica Popolare di Tuva, una delle 21 repubbliche della Federazione Russa, che fu annessa solo nel 1944. Qui potremo osservare i più grandi petroglifi del periodo Xiongnu, l’epoca in cui l’imperatore Qin Shi Huangdi iniziò la costruzione della grande muraglia cinese (200 a.C circa). Si viene raggiunti dalle jeep e si prosegue per Shiveet Uul (40 km); pernottamento in tenda. 8°giorno: Shiveet Hairhan Uul – Ulgii Si parte per Ulghi (160 km circa), dove si pernotta di nuovo presso l’hotel Duman o simile; in serata cena tipica kazaka presso una famiglia locale. 9°giorno: Ulghi – Parco del Tsambagarav Uul Spostandosi con le vetture verso est, si raggiungono le pendici settentrionali del monte Tsamba-Garav (4208 mt), una delle più belle cime sempre innevate della Mongolia ubicata al confine di tre aimag (regioni mongole): Bayan Ulgii, Uvs e Khovd. Si visitano diverse valli scoprendo sorgenti d’acqua cristallina; il percorso è di circa 50 km. Pernottamento in tenda. 10°giorno: Tsambagarav Uul: famiglia di cacciatori con le aquile Con una semplice passeggiata si raggiunge il ghiaccio dello Tsambagarav Uul, uno dei luoghi più spettacolari della Mongolia. Si viene raggiunti dalle Jeep e ci si sposta di circa 120 km; si giunge in una località dove si visita a una famiglia kazaka i cui componenti maschili sono dei cacciatori con le aquile. I periodi venatori sono l’autunno e la primavera, d’estate questi maestosi rapaci sono tenuti a riposo. Pernottamento in tenda. 11°giorno: Tsambagarav Uul – Gurvan Tsenheriin Agui – Città di Khovd Ci si reca all’unica grotta con pitture rupestri della Mongolia. Entrando nella caverna di Gurvan Tsenheriin Agui si sbuca direttamente nell’Età della Pietra: alta circa venti metri, custodisce alcune pitture di valore inestimabile che risalgono al Paleolitico (dai 12.000 ai 40.000 anni fa). Si tratta di raffigurazioni di animali, nomadi e altre immagini misteriose. Si prosegue verso Khovd, capoluogo dell’omonima regione, che fu un avamposto militare mancese e una delle ultime città a essere stata liberata dai cinesi nel 1912; il percorso è di circa 250 km. Pernottamento presso il piccolo hotel Hovd. 12°giorno: Khovd – Ulaanbaatar Partenza in volo per Ulaanbaatar in mattinata (orario da confermare). Arrivo in città e sistemazione presso il medesimo albergo utilizzato all’arrivo; nel tardo pomeriggio si assiste a uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canti tradizionali della Mongolia, ascoltando le dolci melodie del morin khuur, il leggendario strumento mongolo. 13°giorno: Ulaanbaatar Visita al Museo-Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di Zanabazar. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al mercato locale di Naraan Tuul. 14°giorno: volo di rientro Per chi è giunto con Aeroflot, la partenza da Ulaanbaatar è alle 8.10 con arrivo a Mosca alle 8.50; partenza per Milano Malpensa alle 11.10 con arrivo alle 13.45 (orari da confermare).
Mezzo di trasporto:
Voli di linea, Waz 4x4, cavallo
Costo:
€ 2650 (voli internazionali esclusi)
Fino a 4 partecipanti, extra di €1550; da 5
a 9 partecipanti , extra di 480 euro.
Massimo 12 partecipanti
Il prezzo non comprende i voli
internazionali; include l’iscrizione, tutti
gli altri trasporti necessari inclusi i
voli interni, il trattamento di pensione
completa escluse le bevande tranne ad
Ulaanbaatar dove è inclusa solo la
colazione, gli ingressi ai parchi e ai siti
indicati nel programma, la Polizza
Assicurativa di viaggio (polizza base Europ
Assistance – su richiesta, possono essere
estesi i massimali con un costo € 70 e può
essere emessa la Polizza di Annullamento,
costo 4,8% del valore del viaggio). La
sistemazione nella gher è prevista per tre
o quattro persone. Se si desidera
utilizzare la gher solo in due o singola la
richiesta va fatta con buon anticipo e non
è sempre confermabile. Il costo per
l’utilizzo delle gher in due persone è di €
20 a testa a notte. Per chi vuole sia la
stanza che la gher singole (NB, la stanza
singola non è disponibile a Shank) il costo
è di € 240 per l’intero viaggio, mentre se
si richiede la stanza singola e si usa la
Gher con altri il costo è di € 210; la
tenda singola viene fornita senza extra
costo.Per l’ingresso in Mongolia è
richiesto un visto che viene rilasciato
dall’Ambasciata di Roma in circa 10 giorni;
il costo è di € 60 e viene richiesta la
compilazione di un apposito modulo e la
redazione di lettera d’invito. Il prezzo
del viaggio è formulato con riferimento al
cambio euro – dollaro: € 1 = $ 1,09.
[Nota]
Informazioni
giuridiche
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