Descrizione:
Una spedizione impegnativa, di grande interesse naturalistico ed etnografico, alla scoperta di ambienti suggestivi e autentici, dune a strapiombo sull’oceano, una città, Nouakchott, quasi interamente costruita sulle conchiglie, popolazioni, come gli Imraguen, che basano la loro economia di pesca sulla curiosa e amichevole simbiosi tra uomo e delfino… L’itinerario si svolge lungo piste e fuoripista con fondo di rocce e sabbia, in fuoristrada Toyota, per oltre 3000 km.
Timeline:
Arrivo a Nouakchott la sera del primo giorno. Partenza il giorno successivo per il Parco del Banc d’Arguin, punteggiato di isolotti, passando per il villaggio di Nouwangar, fino ad Iwjk. Notte in tenda. Quest’area è Patrimonio dell’Umanità e terzo parco in Africa, dopo Nakuru in Kenya e Djoudi in Senegal: nasce per la protezione delle numerose specie ornitologiche, presenti per la straordinaria ricchezza di pesce. Il terzo giorno si giunge sull’Isola di Tidra con imbarcazioni a vela tradizionali, in compagnia dei pescatori Imraguen. Arrivo al tramonto a Cap Tafarit e sistemazione al campo. Quarto giorno: la spiaggia ci conduce a Nouadhibou, dopo aver superato Cap d’Arguin con le sue isole. Sistemazione in hotel a Cap Blanc. Arrivo al mercato di dromedari di Atar il quinto giorno, attraverso i passi di Aouinat, Mils e Te-n-Zak, dopo aver a lungo costeggiato la ferrovia mineraria del ferro di Zouerat e il treno più lungo del mondo. Il deserto, ora piatto, ora movimentato da dune, ora roccioso e multicolore, è protagonista. Pernottamento nella locanda-caravanserraglio di Atar. Sesto giorno: Si giunge alla remota Ouadane, dove poche famiglie vivono oggi tra le vestigia di un passato glorioso di guerrieri, sapienti, e di grandi commerci. Si prosegue poi per il cratere di Guelb el Richat, creato, forse, da un immenso meteorite. Pernottamento nel caravanserraglio di Cinguetti, antica capitale maura e settima città santa dell’Islam sannita, grande centro di cultura islamica del passato, dopo aver ripreso la via carovaniera d’oro, salgemma, avorio e schiavi. Il settimo giorno si visita la città vecchia, Patrimonio dell’Umanità, semi sepolta dalle dune vive, la moschea del Venerdì, le biblioteche dei manoscritti, e Fort Sagane. Ottavo giorno: di buon mattino, si prosegue per Terjit, attraversato il passo di Amojjar tra canyon vertiginosi e pareti di roccia impressionanti, Tidjikja, Tichit, oasi sperdute, per giungere ai resti di Aghrijit, dove si monta il campo. Si giunge alla mitica oasi di Oualata il nono giorno, dove le discendenti delle schiave nere, appartenenti alla casta degli Harratin, architettano e dipingono le case seguendo un’antica tradizione di simboli, arabeschi e colori di terra. Pernottamento in hotel. Il decimo giorno si parte per Ayoun el’Atrous, via Nema, facendo sosta a Timbedgha attraverso la Gola di Gerou, Koumbi Sale, antica capitale dell’Impero del Ghana, e a Terenni. Undicesimo giorno: si arriva alle rovine di Audaghost passando per l’oasi di Tamchekket, e si pernotta in campo. Dodicesimo giorno: si raggiunge Kiffa per riprendere la “Route de l’Espoir”, cioè quella striscia semi-asfaltata che ci riporterà a Nouakchott e che, in senso opposto, raggiunge Timbouctou come “transahariana”. Si pernotta ad Aleg, in tenda, dopo aver oltrepassato i valichi di Gerou e Djouk. Tredicesimo giorno: Arrivo a Nouakchott in serata, sistemazione in hotel. Quattordicesimo giorno dedicato alla visita della capitale e a un po’ di riposo, prima del rientro, il giorno successivo, in Italia, via Casablanca o Parigi.
Mezzo di trasporto:
Voli di linea, fuoristrada 4x4; tratta Nouadhibou-Choum a bordo del treno minerario (12 ore circa) su richiesta e soltanto nelle spedizioni invernali
Costo:
2990 euro a persona; pensione completa, escluse tasse aeroportuali, mance, bevande, extra di carattere personale e supplementi eventuali (singola, alta stagione, carburante).
[Nota]
Informazioni
giuridiche
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