Descrizione:
Indonesia, “a est dell’India”: oltre 13000 tra isole e isolotti vulcanici aggrappati all’equatore; terre di conquista, inestimabili ricchezze, innumerevoli identità religiose e culturali, animisti che praticano il culto degli spiriti e degli antenati, musulmani e cristiani, induisti e buddisti, oltre trecento gruppi etnici e altrettante lingue e dialetti. Da Borobudur, a Giava, simbolo del buddismo indonesiano e Patrimonio culturale dell’Umanità dal 1991, come Pagan per Myanmar o Angkor per la Cambogia, si giunge a Silawesi, nella Terra dei Toraja, tribù che popolano le regioni montane interne. Infine, Bali, dove è possibile estendere il soggiorno per un piacevolissimo periodo di relax.
Timeline:
1° giorno: partenza da Roma, pasti e notte in volo (sia all’andata che al ritorno). 2° giorno: arrivo a Denpasar, Bali; cena e pernottamento in hotel. 3° giorno: trasferimento in aeroporto e partenza per Ujung Pandang, Sulawesi. Sistemazione in hotel. Pranzo e inizio delle visite nel pomeriggio: l’antico presidio olandese Makassar è dominato dal forte Rotterdam al centro dell’antico quartiere commerciale, centro nevralgico di un intenso traffico delle spezie avviato fin dal XVII secolo dalla Compagnia Olandese delle Indie, che si impose prepotentemente sui commerci dei regni locali di Gowa e di Bone. 4° giorno: partenza per Tana Toraja, verso nord; lungo la costa si incontrano numerosi villaggi di pescatori Bugis, fra i primi abitanti dell’Indonesia, attraverso un territorio verdissimo e intensamente coltivato. Sosta a Pare Pare e proseguimento del viaggio fino a Rantepao (9 ore circa). Gli “uomini dei monti” erano un tempo cacciatori di teste e conservano la pratica di antichi riti magici della religione degli avi. Tagliare teste era una dimostrazione di virilità per i giovani e un rito legato alle cerimonie funebri dei capi tribù. 5° e 6° giorno: dedicati all’esplorazione della regione: le cerimonie funebri dei Toraja conservano una ritualità legata alle origini animistiche, nonostante la conversione al Cristianesimo nei primi del Novecento. Si visitano i villaggi di Kete Kesu, Suaya, Palawa, Sa’dan Tobarana, Loko Mata, Marante e Nanggala. Camminando tra le risaie si giunge al cimitero dei Toraja, con le tombe scavate nella roccia a picco e adornate da effigi dei morti in legno e stoffa. 7° giorno: rientro a Ujung Pandang attraverso la strada delle piantagioni di spezie, cannella e chiodi di garofano. Arrivo in aeroporto e partenza del volo per Yogyakarta, via Denpasar. Trasferimento in hotel. Il cuore culturale di Giava è anche il luogo in cui vengono conservate più profondamente le arti tradizionali. 8° giorno: partenza per il tempio di Borobudur, costruito dagli Induisti intorno al 775 d.C e dedicato a Shiva; completato dalla dinastia buddista Sailendra, che nell’835 terminò le ultime terrazze dello stupa. A partire dal X secolo, quando venne abbandonato perlo spostamento verso est del centro politico-religioso dell’isola, la natura se ne impossessò con vigore e lo celò ai posteri, fin quando, durante il governatorato di Sir Thomas Sramford Raffles, nell’Ottocento, l’area venne riportata alla luce dai coloni e gli Olandesi ne iniziarono il restauro, che durò 73 anni e terminò nel 1973. L’intero monumento, una collina a sei terrazze sorretta da uno stupa simmetrico, cui si sovrappongono altre tre terrazze circolari e 72 stupa che contengono le statue del Buddha, è sormontato da un ulteriore stupa vuoto che rappresenta il Nirvana: un grande e perfetto mandala tantrico tridimensionale. Borobudur è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Si prosegue nel pomeriggio con la visita dei tempi di Prambanan, dedicati a Shiva e sorti nel IX secolo, al tempo dell’unione tra la dinastia induista Sanjaia e i Sailendra, un grande esempio di sincretismo artistico e religioso e Patrimonio dell’Umanità dal 1991. Rientro a Yoghyakarta in serata. 9° giorno: Partenza per Solo (Surakarta), antica capitale del regno giavanese, 65 km a nord-ovest di Yoghyakarta; visita di Craton Surakarta, la città reale, dei musei e del mercato dei batik, vicino alla grande moschea. Escursione alle pendici del Monte Lawu per la visita al tempio induista di Candi Sukuh; dedicato alla fertilità, ha forma piramidale e risale al XV secolo, durante l’Impero Majapahit, ma rievoca nello stile l’animismo pre-induista di Giava. Misterioso e stupefacente. 10° giorno: partenza per il Monte Bromo attraverso paesaggi di origine vulcanica, vegetazione tropicale, piantagioni di riso e spezie, villaggi. Sosta a Pasurunwun, villaggio di pescatori sul Mare di Giava. Pernottamento a Ngadisari, ai piedi del Bromo, dopo circa otto ore di viaggio. 11° giorno: partenza di primissimo mattino per la salita al Gunung Bromo, un vulcano attivo al centro del massiccio Tengger, a 2392 metri di altitudine. Si tratta di un unico grande cratere del diametro di 10 km, nel cui interno si trovano il Monte Bromo e altri due crateri, Batok e Kursi. Giunti al villaggio di Cembro Lawang si sale verso la cima a dorso di pony fino al mare di sabbia, poi si prosegue a piedi salendo i 245 gradini che conducono al bordo del cratere. Al sorgere el sole, quando si arriva, lo spettacolo è profondamente suggestivo e contrastante: il sole emerge dal bordo del cratere esterno fra cirri fumanti. Rientro in hotel e proseguimento per Surabaya. 12° giorno: trasferimento in aeroporto verso mezzogiorno e partenza per Bali; sistemazione in hotel e pomeriggio libero. 13° giorno: Visita dell’isola di Bali. 14° giorno: mattinata libera per attività balneari. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza per Roma, via Jakarta. 15° giorno: Arrivo in Italia nel pomeriggio.
Mezzo di trasporto:
Voli di linea, mini bus privati.
Costo:
4980 euro a persona, pensione completa,escluse mance e bevande. Il costo del supplemento singola è fornito su richiesta. Standard non europeo degli hotel (4 e 5 stelle).
[Nota]
Informazioni
giuridiche
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