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domenica 15 giugno 2025
 

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Deserto egiziano
I NOSTRI VIAGGI

Cod. CAZAL03
GLI AZALAY DEL MALI:

Abstract: 16 giorni di esplorazioni con accompagnatori esperti da Milano e Roma; capacità d'adattamento e buona forma fisica.Scalo a Casablanca in a/r. Rientro da Bamako.


Descrizione: Timbouctou, meta finale dell’avventura di René Caillé, per Azalay è il punto di partenza della spedizione verso il Grande Sahara lungo le tracce della via carovaniera del sale che conduce alle leggendarie miniere di Taoudenni, punto d’arrivo delle lunghe file di dromedari che da secoli percorrono 1600 km di deserto tra andata e ritorno, in 50 giorni.
Il commercio del sale fu alla base di tutti i traffici che si svolgevano lungo le carovaniere sahariane; Bilma in Niger, Idjil in Mauritania e Taoudenni in Mali erano mete di carovane che fino agli anni Settanta raggiungevano anche cinquecento dromedari, e che oggi il governo del Niger è costretto a sovvenzionare, per evitarne la fine.
In tamachek, tau significa “arrivo”, tenni “partenza”. “Taoudenni è il nulla”, dicono i minatori del sale.
Il sale di Taoudenni è della qualità migliore di tutto il Sahara. Un percorso esplorativo alla ricerca dei più isolati gruppi umani del pianeta;una delle più antiche vie di penetrazione del Sahara, attraverso l’Adrar des Iforas, i vicoli sabbiosi e i muri d’argilla della mitica Tadmekka, vociare di donne e giochi di bambini nel ritmo dei tam tam di Gao, dopo i silenzi sconfinati del Sahara, la vita dell’oasi, odori, colori e suoni trasportati dal cuore dell’Africa lungo il grande fiume Niger.
Le steppe desertiche di Gourma, e poi la savana che mormora nella notte, i picchi spettacolari della Mano di Fatima, il Massiccio della Gandamia, Homboni…
Hotel modesti, semplici, puliti, per quattro notti, le restanti in campi tendati sotto un cielo senza eguali; pensione completa, vetture fuoristrada equipaggiate per raid autonomi in fuoripista, veicolo a quattro ruote motrici d’appoggio, autisti di grande esperienza nelle spedizioni sahariane, meccanico, GPS per navigazione satellitare, cuoco, guida targhi. Il periodo di effettuazione, da novembre a marzo, è caratterizzato da clima secco con accentuate escursioni termiche, caldo temperato di giorno, freddo di notte.


Timeline: 1° giorno: partenza da Milano o da Roma con volo di linea per Casablanca. Proseguimento con il volo per Bamako.
2° giorno: arrivo a Bamako di primo mattino, proseguimento con il volo per Timbouctù. Sistemazione in hotel.
Visita della città nel pomeriggio: fondata nell’XI secolo dai Tuaregh, diventa rapidamente il centro nevralgico e carovaniero del grande impero medioevale dei Songhai.
Immersa tra storia e leggenda, minacciata dalle sabbie, conserva alcune tra le più antiche e splendide moschee del Sahara, le case degli esploratori dell’Ottocento e il ricordo di una fiorente università cranica, di cui restano biblioteche di preziosi manoscritti.
3° giorno: si lascia “la porta del deserto” per la carovaniera che dal Marocco giunge a Taudenni, in direzione di Araouane, l’unica oasi abitata dai mercanti di sale degli Ouled Sidi Hammed sin dall’XI secolo. Direzione nord. Poche case in “banco” insabbiate nelle dune, quasi sommerse; il commercio carovaniero è l’unica attività: fra ottobre e marzo lunghe carovane cariche di sale transitano in direzione di Timbouctù.
4° e 5° giorno: Si giunge a Foum el ‘Alba, la bocca delle dune in fuoripista: si incontra solo qualche traccia di carovane e il nome del luogo indica l’importanza di imboccare il corridoio giusto, per non perdersi nel labirinto di sabbie. E’ il punto d’incontro degli azalay provenienti da Tibouctù, dalla Mauritania e dagli Iforas: per secoli le carovane si sono scambiate in questo luogo informazioni aggiornate sui pozzi e sul prezzo del sale.
Si sale al pianoro di Ougla, dove i nomadi sono in grado di trovare l’acqua scavando con le mani nella sabbia: bufelghia, il “buco fra i denti”, indica un passaggio fra le rocce.
L’azalay di Taoudenni è oggi la carovaniera sahariana commercialmente più attiva: seguiremo le sue tracce incontrando lunghe file di dromedari, guidate da qualche uomo blu.
Spettacolare arrivo a Taoudenni, valicando la catena di dune di El Alous: al di là delle creste ocra intenso si apre l’orizzonte sulle formicolanti miniere, dove centinaia di dromedari attendono di essere caricati.
6° giorno: Taoudenni. Centinaia di minatori provenienti da Gao e Timbouctù estraggono lastre di sale da vasti fori rettangolari; un tempo schiavi o prigionieri (anche fino ai primi anni Ottanta), discendenti di harratin e minatori da generazioni, trascorron osei mesi all’anno nelle miniere di sale, centinaia di chilometri quadrati di inferno rosa e salato, minuscole capanne anch’esse costruite di blocchi di sale, della migliore qualità in Africa Occidentale.
7° e 8° giorno: esplorazione geologica nel deserto pietroso di Haricha fino al Tanezrouft meridionale e le colline rocciose del Timetrine: regioni di sabbia, laghi preistorici, cordoni rocciosi; incontro con i nomadi R’Gaybatt (Reguibat), celebri in epoca coloniale per i raid guerrieri narrati da A.de S. Exupéry in “Volo di Notte”; formazioni opaline verdastri, cristalli di gesso, sparse nella sabbia, rocce nere all’orizzonte, un percorso sinuoso tra massi dalle forme bizzarre su un morbido fondo sabbioso, alternato a roccia accidentata man mano che ci si avvicina alle propaggini dell’Adrar des Iforas.
L’apparizione improvvisa del villaggio tuaregh di Aguelhot, nascosto tra le roccie e la sabbia, indica la vicinanza all’incrocio con la Bidon V, la leggendaria pista transahariana proveniente dall’Algeria.
9° e 10° giorno: Gli Iforas sono i membri di una nobile tribù di tuaregh temuta per lo spirito guerriero e celebre per il fervore religioso. Il loro Adrar è ricco di siti archeologici: un microcosmo di montagne nere al centro del nulla, 150 km a sud della frontiera algerina, oasi di montagna e villaggi di pietra in un caotico paesaggio di rocce, disseminate di radi pascoli e rare acacie spinose per la sopravvivenza dei greggi.
Nell’Adrar des Iforas furono trovati i resti ossei del cranio dell’uomo di Asselar, contemporaneo dell’uomo di Cro-magnon; ad Achou, più a sud-ovest, si trovano i graffiti di giraffe, antilopi, segni diottrici, scene di caccia, e iscrizioni in Tifinagh.
Alla sera si raggiunge Kidal, capoluogo della regione.
11° giorno: si raggiunge Tadmekka, antica capitale degli Iforas e uno dei principali mercati carovanieri del Sahara centrale. Oggi si chiama Es-Souk, e le sue vestigia si distendono per oltre un chilometro e comprendono rovine di edifici, necropoli arcaiche e tumuli pre-islamici: la usa storia è ancora immersa nel mito e avvolta dal mistero.
12° giorno: il Tilemsi è un fiume preistorico che scorreva da nord a sud per confluire nel Niger; la sua valle fossile costeggia le montagne egli Iforas e prosegue fino a Gao.
Da millenni l’acqua non scorre più in superficie, ma la falda freatica, ciò che resta del fiume, ha trasformato il suolo di questo corridoio circondato dal deserto e lo ha reso sufficientemente verde per consentire la vita dei nomadi e dei loro armenti.
L’arrivo a Gao riconduce alle sensazioni e alle emozioni dell’Africa Nera, che riappare insieme alle acque del Grande Fiume e alle piroghe nel porto.
13° giorno: Gao. Insieme oasi e città africana, punto d’inconto delle cvilà negro-africane con il mondo arabo-berbero. Un affascinante insediamento nel cui mercato si mescolano etnie e colori: nomadi Tuaregh e Peul, agricoltori Songhay e Bellà, pesctori Bozo e Somo, mercanti Mauri.
Domina sulla città la grande torre semi-piramidale alta 19 metri della Moschea rettangolare di Askia Mohammed, il grande imperatore Songhai, che qui è sepolto.
Il Niger, un fiume di 4170 km, è la più vasta via di comunicazione umana, commerciale e culturale dell’Africa Occidentale e condiziona il carattere di Gao, l’antica Kawkaw, fino a trasformarla nel tempo e nello spazio, dal piccolo insediamento di pescatori che era, nel VI secolo, fino alla capitale di un reame Songhai, un secolo dopo, che prosperava grazie al traffico transahariano con i paesi berberi, e infine, nel XVI secolo, nel centro del più grande impero della storia in Africa Occidentale, sotto la dinastia degli Askia, i cui confini spaziavano dal fiume Senegal ad Agadez e alle montagne dell’Air, dal paese dei Mossi nelle pianure voltaiche al paese degli Haussa, in Nigeria.
Sistemazione in hotel.
14° giorno: Si attraversa il Niger in traghetto e si prosegue in una regione di steppe ricca di pascoli e frequentata da nomadi peul.
Nei mercati dei villaggi si scambiano i prodotti agricoli dei contadini neri sedentari delle savane con l’artigianato dei nomadi e i prodotti dell’allevamento.
Si attraversano spettacolari zone montane: i picchi della Mano di Fatima e dell’Hombori Tondo, la catena dei monti Gandamia. Arrivo a Separé e sistemazione in hotel.
15° giorno: Si prosegue in direzione sud-ovest e il paesaggio si fa verdeggiante, le steppe lasciano il posto ai primi alberi della savana, i villaggi diventano più numerosi, grandi e popolati.
Arrivo a Bamako in serata, cena e sistemazione in hotel.
16° giorno:Trasferimento in aeroporto di primo mattino e imbarco sul volo per Casablanca, da dove si prosegue per Milano. L’arrivo in Italia è previsto nel pomeriggio.



Mezzo di trasporto: Voli di linea, fuoristrada 4X4.

Costo: 5180 euro a persona, escluse le mance. Lo stesso itinerario può essere svolto in dromedario per la totale durata dell’azalay, circa 50 giorni, in accordo con gli esponenti del gruppo tuaregh degli R’Gaybatt, responsabili e accompagnatori della spedizione del sale. Per ulteriori informazioni contattare direttamente maurizio.rossi@viaggiazalay.com [Nota]

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