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venerdì 29 marzo 2024
 

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I NOSTRI VIAGGI

Cod. AMRUY1
RUTA MAYA

Abstract: 13 giorni, 12 notti in hotel, una in volo, un viaggio tematico ad alto livello culturale per riscoprire con Maurizio Rossi l'avventura della Civiltà Maya.


Descrizione: Un itinerario impegnativo, che segue, anche in senso temporale, l’espansione socio-culturale della Civiltà Maya dal X sec. a.C. fino all’epoca della colonizzazione ispanica, la cui presenza è più evidente nell’ultima parte del tour, attraverso lo Yucatan. Per terminare, due giorni di relax sulla costa del Belize prima di raggiungere, in volo (tratta operata da Taka Airways), San Salvador, dove inizia e termina questo viaggio di scoperta archeologica.

Timeline: Tappe principali: San Salvador (pernottamento), capitale del Salvador. Le origini della città possono essere fatte risalire a prima della conquista spagnola. La città venne fondata il 1º aprile 1525, e Diego de Holguin ne divenne il primo sindaco. La città venne fondata in quello che è ora il sito archeologico Ciudad Vieja, a nord della odierna città, e fu poi spostata nella Valle de Las Hamacas.
Joya de Ceren: Si tratta di uno dei più importanti siti archeologici della Mesoamerica poiché mostra come era la vita di tutti i giorni per la popolazione dell'epoca. Ci si riferisce spesso a Joya de Cerén come alla Pompei delle Americhe, con evidente riferimento alla famosa città campana. Abitata fin dal X secolo a.C. come centro agricolo, la città venne abbandonata nel 250 in seguito all'eruzione dell'Ilopango. Nel V secolo tornò a fiorire come città tributaria di San Andrés. Nel VII secolo il Loma Caldera, un vicino vulcano, eruttò e seppellì la città sotto uno spesso strato di cenere, proteggendola dal passare del tempo. Poiché non sono stati trovati resti umani, si pensa che gli abitanti abbiano fatto in tempo a mettersi in salvo, ma essi furono costretti a lasciarsi dietro utensili, ceramiche, perfino cibi lasciati a metà. Il sito è stato scoperto nel 1976 da Payson Sheets, un antropologo dell'Università del Colorado. Sono stati portati alla luce circa 70 edifici, e nel 1993 Joya de Ceren è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Tazumal (II pernottamento) è un sito archeologico costruito dalla civiltà Maya situato in Chalchuapa, El Salvador. Tazumal significa luogo in cui le vittime vengono bruciate in lingua Quiché. Il sito si trova nel cuore del dipartimento di Santa Ana a 60 km dalla capitale San Salvador. La zona si trova all'interno dell'area archeologica di Chalchuapa, che si estende per circa 10 km² e dove vi si trovano altri siti come Pampe, Casa Blanca, Trapiche e Las Victorias. La zona di Chalchuapa subì influenze culturali da Copán e dai centri del Messico centrale, Teotihuacan e i Toltechi. Il sito di Tazumal possiede una serie di rovine, sede di insediamenti maya popolati tra il 100 e il 1200, e una serie complessa di sistemi di drenaggio per l'acqua, alcune tombe, piramidi, palazzi e oggetti rituali sepolti. Intorno al 900 vennero costruite strutture in stile tolteco. La città venne abbandonata intorno al 1200. Le rovine di Tazumal sono considerate come le più importanti e meglio conservate della nazione. I manufatti ritrovati hanno fornito la prova dell'esistenza di una via del commercio tra la città e posti lontani come la zona del Messico e Panamá.
Copán (III pernottamento) è un sito archeologico situato in Honduras, sulle sponde dell'omonimo fiume, non lontano dal confine con il Guatemala.Contiene alcune delle opere di scultura più famose e importanti del periodo classico maya e il più celebre campo peri l gioco della “pelota”di tutto il mondo maya. È probabilmente il sito più noto dell'Honduras ed è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Quiriguá (IV pernottamento) è il nome di un'antica città maya che si trova nel dipartimento di Izabal, in Guatemala. Si tratta di un sito (Patrimonio dell’Umanità) di medie dimensioni situato lungo il corso inferiore del fiume Motagua, con il centro cerimoniale posto a circa un chilometro dalla riva sinistra del fiume. Il periodo d'occupazione della città sembra coincidere col periodo classico della civiltà maya: le prime tracce risalgono al III secolo, la costruzione dell'acropoli è del 550, mentre all'VIII secolo risale il periodo più florido della città, con un grande sviluppo edilizio. Nell'850 improvvisamente la città viene abbandonata.Il grande sviluppo di Quirigua è con ogni probabilità dovuto alla vittoria militare riportata dal re Cauac Sky (conosciuto anche col nome di Butz Tiliw o K’ak’ Tiliw Chan Yo'at) sulla città di Copán nel 738, quando il re di questa città (Uaxaclajuun Ub'aah K'awiil) venne sconfitto, imprigionato e poi sacrificato sulla piazza centrale di Quirigua. Gli storici pensano che prima di questo evento Quirigua fosse una città vassalla di Copán, mentre a partire da quella data la situazione dovrebbe essersi ribaltata. Per una città della sua importanza Quirigua presenta poche architetture cerimoniali di grandi dimensioni, ma il sito riveste una primaria importanza per la grande quantità di statue che vi sono state ritrovate, alcune delle quali sono considerate le più preziose del Mesoamerica. Fra queste sculture sono particolarmente impressionanti alcune stele, scolpite in singoli blocchi di pietra, la più grande delle quali è alta 10 metri e pesa circa 60 tonnellate (la stele B, la più grande del periodo Maya che sia giunta fino a noi). Oltre alle stele, nel sito sono presenti altari, sculture che decorano le facciate degli edifici e alcune rocce con elaborate sculture rappresentanti animali mitologici, dette per questo zoomorfe.
Tikal (V pernottamento) è la più estesa delle antiche città in rovina della civiltà Maya. Localizzata in Guatemala nel dipartimento di El Petén. Attualmente fa parte nel Parco nazionale di Tikal, sito segnalato dall'UNESCO come uno dei Patrimoni dell'Umanità, e popolare meta turistica. Le rovine si trovano su una pianura coperta di foresta pluviale, comprendente ceiba (Ceiba pentandra) alberi consacrati dai Maya; cedri tropicali (Cedrela odorata) e mogano (swietenia). Riguardo alla fauna, si incontrano facilmente aguti, atelinae, scimmie urlatrici, pavone, tucani, pappagalli verdi e formiche tagliatrici di foglie. giaguari e coati sono stati avvistati all'interno del parco. diventa uno dei maggiori centri di potere regionali subito dopo il collasso del Periodo Preclassico, epoca nella quale il potere politico e religioso si concentrava nel sito di El Mirador e nella vicina Nakbé. La cronologia di Tikal fino al III secolo è conosciuta solo parzialmente. Il fondatore della dinastia fu Yax Ehb' Xook che dovrebbe essere vissuto attorno al 90 a.C.. Il primo sovrano di cui abbiamo una quantità interessante di dati storici è Chak Tok Ich'aak I. Vari frammenti di monumenti e varie ceramiche recano il suo nome. Dai pochi dati estraibili da questi testi possiamo notare che la città godeva di ottima salute economica e che era diventata una delle o forse la maggiore potenza politica dell'area.
Yaxchilán (Pietre Verdi in lingua maya) è un importante sito archeologico maya situato in Messico, nello stato del Chiapas sulle rive del fiume Usumacinta: nei pressi di questo sito avviene il passaggio di frontiera tra Messico e Guatemala, navigando lungo il fiume nella Selva Lacandona.
Bonampak (Muro dipinto in lingua Maya) è un sito archeologico Maya, situato nello stato messicano del Chiapas. Il sito si trova a circa 30km a sud del grande sito di Yaxchilán, da cui fu assoggettato per lungo tempo. Si trova anche in prossimità del confine con il Guatemala.
Il sito in sé non è molto interessante né dal punto di vista dell'estensione né da quello delle strutture architettoniche esistenti, ma è famoso soprattutto per una serie di affreschi, posti all'interno della Struttura 1 (chiamata anche Tempio dei murali). La costruzione delle maggiori strutture del sito si fanno risalire al primo periodo classico della civiltà Maya (indicativamente dal 580 al 800). Bonampak fu riscoperta nel 1946 dal fotografo Giles Healy, che vi fu condotto da un gruppo di Maya Lacandoni, che visitavano ancora il sito per pregare negli antichi templi. Giornata piuttosto lunga e avventurosa.
Palenque (VI pernottamento) è un sito archeologico nello stato messicano del Chiapas, non lontano dal fiume Usumacinta e circa 130 km a sud di Ciudad del Carmen. È un sito di medie dimensioni, più piccolo rispetto a Tikal e Copán, ma contiene alcune delle più belle opere di architettura e scultura che i Maya abbiano prodotto. Il Tempio delle Iscizioni è uno degli edifici più significativi del sito ed una delle tombe più notevoli del centroamerica. Questo è un grande tempio costruito su una piramide a gradini risalente al 692. All'interno vi è un lungo testo geroglifico inciso nella pietra che racconta della dinastia regale e delle imprese di Pacal il grande. Nel pavimento vi è una pietra che si può alzare, un passaggio segreto costruito prima dell'abbandono di Palenque e poi trovato dagli archeologi. Seguendolo si trovano delle scale che conducono sotto il livello del suolo, alla tomba e ai tesori di K'inich Janaab' Pakal. In questa cripta si trova la celebre lapide che mostra il re mentre cade nell'inframondo.
Il Palazzo, un complesso di edifici adiacenti e interconnessi e cortili costruiti da diverse generazioni su una terrazza artificiale.
·Il Tempio del Sole
·Il Tempio della Croce
·Il Tempio della Croce fogliata (i 3 templi sono chiamati Gruppo de Las Cruces)
Calakmul è un sito archeologico Patrimonio dell’Umanità situato nello stato messicano del Campeche, vicino al confine con il Guatemala e circa 150 km a est di Chetumal, nel cuore della Riserva della Biosfera che porta lo stesso nome, al centro della foresta yucateca Gli scavi condotti negli ultimi anni dall'archeologo Ramón Carrasco hanno portato questa gigante metropoli maya all'attenzione del mondo accademico. Il glifo emblema di Calakmul era già conosciuto da anni agli studiosi, ma non si sapeva a quale sito associarlo.
La città di Campeche (VII pernottamento), capitale dello stato, non solo ha conservato il tracciato originale del XVI secolo, ma ha anche saputo conservare con cura l'architettura ereditata dell'epoca coloniale. Perciò il 1 dicembre 1999 l’UNESCO ha dichiarato la Città Storica Fortificata di Campeche: “Patrimonio Culturale dell'Umanità”.
Uxmal (VIII pernottamento) è un importante sito archeologico maya situato in Messico, nella penisola dello Yucatan, a circa 78 km da Mérida e a 170 km da Campeche. Il sito è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Uxmal, che nell'antica lingua maya significa "Tre volte ricostruita", fu fondata intorno al VI secolo d.C. e raggiunse il suo massimo sviluppo nel Periodo Classico della civiltà maya, divenendo il principale centro cerimoniale della civiltà Puuc. Uxmal esercitava la sua egemonia sulle vicine città di Kabah, Sayil, X-lapac e Labná, alle quali era collegata da un sistema di strade (sacbé), spezzoni delle quali sono tuttora esistenti. Intorno al 900 d.C. iniziò il declino della città, che fu infine abbandonata, probabilmente a seguito di una crisi di approvvigionamento idrico, legata ad un prolungato periodo di estrema siccità. Il sito è rimasto sepolto sotto una fitta vegetazione sino alla sua riscoperta da parte degli archeologi nel XIX secolo. La prima descrizione dettagliata delle rovine è opera di Jean Frederic Waldeck nel 1838. John Lloyd Stephens e Frederick Catherwood compirono due approfondite spedizioni ad Uxmal nei primi anni quaranta, documentando le loro scoperte con dettagliate ricostruzioni iconografiche.Il sito di Uxmal presenta un ottimo stato di conservazione delle strutture e rappresenta un esempio di architettura maya eguagliato in bellezza solo dal sito di Palenque. Lo stile Puuc è predominante e colpisce soprattutto la ricchezza e la eleganza delle decorazioni.Tra gli elementi architettonici più significativi del sito vanno inclusi: la Piramide dell'Indovino (Piramide del Adivino) è senz'altro l'elemento architettonico più originale del sito. Si tratta di un tempio piramidale a base ellittica alto circa 30 m, risultato di cinque diverse fasi successive di edificazione; si ritiene che il primo livello del tempio sia stato edificato intorno al 569 d.C. e che l'ultimo piano, la cosiddetta Casa dell'Indovino, sia stato completato nel X secolo. Una ripida scalinata a tre rampe, appartenente all'ultima fase di edificazione, conduce all'ingresso del tempio, situato sul IV livello di edificazione, rappresentato da una riproduzione della maschera di Chaac, il dio della pioggia. Il Quadrilatero delle Monache (Cuadràngulo de las Monjas) è l'elemento architettonico più maestoso ed elegante del sito. Ubicato di fronte alla Piramide del Adivino, è formato da quattro edifici, con complessive 74 stanze, disposti a quadrilatero attorno ad un ampio spiazzo centrale. Erroneamente identificato dai conquistadores come un convento, da cui il nome spagnolo, si tratta in realtà di un complesso di edifici con funzioni di rappresentanza. La facciata orientale presenta ricche decorazioni suddivise, secondo lo stile Puuc, in fasce orizzontali. Vi si alternano riproduzioni della maschera di Chaac, dio della pioggia, disegni geometrici ornati a traforo ed un motivo a grata, che percorre tutta la facciata, che raffigura, in forma stilizzata, le squame di due serpenti intrecciati, rappresentazione del dio Quetzalcoatl. Il Campo del gioco della pelota (Juego de la pelota), ubicato tra il Cuadràngulo de las Monjas, a nord, e il Palacio del Gobernador, a sud, il campo del gioco della pelota di Uxmal è l'unica struttura del genere nella regione Puuc. Quanto a dimensioni e stato di conservazione non regge il confronto con analoghe strutture presenti in altri siti maya, quali per esempio quello di Chichen Itza. Consta di un quadrilatero erboso, delimitato a est e a ovest da due tribune laterali, sul basamento delle quali si trovano due anelli di pietra attraverso i quali andava fatta passare la palla. Dalle iscrizioni presenti sugli anelli si deduce che la struttura risale al VII secolo d.C. Il Palazzo del Governatore (Palacio del Gobernador) è una delle strutture più importanti della architettura Puuc, mantenutasi in ottimo stato di conservazione. Poggia su una ampia piattaforma piramidale alta 18 metri ed è composto da tre edifici: uno centrale lungo circa 55 m e due laterali di circa 15 m, collegati fra loro da due grandi archi, probabilmente eretti in epoca successiva.Il trono del giaguaro
Caso non unico nelle culture mesoamericane, il castillo venne costruito al di sopra di un tempio preesistente. Nel 1930 il governo messicano promosse una campagna di scavi nella quale fu scoperta una scala sotto il lato nord della piramide. Proseguendo lo scavo a partire dall'alto si scoprì un altro tempio sepolto all'interno di quello attuale. All'interno della camera del tempio c'era una statua Chac Mool e un trono a forma di giaguaro, dipinto di rosso con le macchie costituite da inserti di giada. Fu scavato un tunnel a partire dalla base della scalinata nord fino al tempio nascosto, che venne aperto ai turisti. Nel 2006 tuttavia l'INAH ha chiuso la sala del trono al pubblico.
Il Tempio dei Guerrieri Guerrieri consiste in una larga piramide a gradoni, con file di colonne intagliate raffiguranti guerrieri nella parte antistante e sui lati.
Il complesso è simile al tempio B della capitale tolteca di Tula, evidenza di contatti culturali tra le due regioni. Quello di Chichén Itzá è peraltro di dimensioni maggiori.
Alla sommità della scala in cima alla piramide, indicante l'entrata al tempio, è posta una statua Chac Mool.
Adiacente il tempio c'è una larga piazza circondata da pilastri, chiamata Il grande mercato. Gli archeologi hanno identificato a Chichén Itzá sette campi per il gioco della palla, il maggiore dei quali è situato circa 150 metri a nord-ovest del Castillo. Si tratta del più grande campo per il gioco della palla di tutta la mesoamerica, lungo 166 metri e largo 68. Le mura che chiudono i lati lunghi sono alte 12 metri e sorreggono al centro anelli di pietra intagliata con figure di serpenti intrecciati. Alla base dei muri interni sono situati schienali obliqui con pannelli scolpiti che rappresentano le squadre dei partecipanti al gioco. In uno dei pannelli un giocatore è raffigurato decapitato e dalla ferita si dipartono sette fiotti di sangue, sei prendono la forma di serpenti mentre quello centrale diventa un albero. Sul lato nord del campo si trova un tempio conosciuto come Tempio dell'uomo barbuto. Sulle mura interne di questo piccolo edificio di pietra sono infatti presenti bassorilievi molto dettagliati, tra i quali una figura scolpita con segni sul mento somiglianti ad una barba.[7] Sul lato sud si trova un altro tempio, di dimensioni maggiori, ma in rovina. Inglobato nel muro est si trova il Tempio del Giaguaro. La parte alta del tempio guarda sul campo di gioco, e ai due lati dell'ingresso sono poste due larghe colonne scolpite con la figura del serpente piumato. All'interno del tempio un grande affresco, in gran parte danneggiato, raffigura scene di guerra. La parte bassa del Tempio del Giaguaro si apre sulla piazza dalla parte opposta al campo di gioco. Nell'entrata è situato un trono a forma di giaguaro simile a quello trovato nel tempio interno del Castillo, ma privo di pitture e altre decorazioni. Le colonne esterne, così come i muri interni sono coperti da elaborati bassorilievi. Oltre il Tempio del Giaguaro si trova un'iscrizione muraria in rilievo raffigurante uno tzompantli, sorta di scaffale riempito di teschi umani allineati. Il complesso de Las Monjas Considerato una delle più raffinate strutture di Chichén Itzá, è un complesso di edifici risalenti al periodo Classico terminale della civiltà maya, costruiti in stile architettonico Puuc. Gli spagnoli soprannominarono il complesso Las Monjas, avendolo scambiato per la sede di un ordine monastico, ma si trattava in realtà di un palazzo governatoriale. Subito ad est del complesso principale si erge un piccolo tempio (soprannominato La Iglesia) decorato con elaborate maschere del dio della pioggia Chaac. A nord del complesso de Las Monjas si trova un edificio rotondo posto sopra una larga piattaforma quadrata, soprannominato El Caracol (la chiocciola) dalla scala di pietra a spirale presente al suo interno. Questa struttura era un osservatorio astronomico, con le porte allineate con la posizione del sole all'equinozio di primavera, con i punti delle massime declinazioni nord e sud della luna e altri eventi astronomici sacri a Kukulkan, il serpente piumato dio del vento e della conoscenza. I Maya determinavano il momento dei solstizi per mezzo delle ombre proiettate dal sole all'interno della struttura. Ai margini di El Caracol sono poste delle ampie coppe di pietra che venivano riempite d'acqua. L'osservazione delle stelle che vi si riflettevano aiutava gli astronomi Maya a determinare il loro complesso, ma estremamente preciso calendario. Akab Dzib
Situato a est del Caracol, Akab Dzib significa, nel linguaggio Maya, La casa delle iscrizioni misteriose. Un nome precedente dell'edificio, secondo una traduzione dei glifi della Casa Colorada, era Wa(k)wak Puh Ak Na, ossia la casa piatta con un eccessivo numero di stanze, ed era la residenza dell'amministratore di Chichén Itzá, kokom Yahawal Cho' K'ak'.[8] Si tratta di una costruzione relativamente corta, alta solamente 6 metri, con una lunghezza di 50 metri e una larghezza di 15 metri. La facciata rivolta a ovest presenta sette porte, quella rivolta a est solamente quattro, interrotte da una larga scalinata che conduce al tetto. Questa era apparentemente la parte frontale della casa, e guarda verso un cenote, oggi asciutto. Il lato sud ha una sola porta, che si apre su di una piccola camera. All'interno si trovano le iscrizioni misteriose a cui l'intero edificio deve il suo nome attuale, intricati glifi in rilievo situati al di sopra di una delle porte interne. Nello stipite della porta c'è un altro pannello scolpito che rappresenta una figura seduta circondata da altri glifi.
Belize (X e XI pernottamento): Un paio di giorni di riposo nel nord del paese, in una struttura sul mare a poca distanza del sito maya di Cerros, (simile a Tulum per la posizione) prima del trasferimento in aeroporto (Belize City) e il volo verso San Salvador, per l’ultimo pernottamento (XII) e mezza giornata libera prima dell’imbarco per l’Europa.











Mezzo di trasporto: Voli di linea, fuoristrada Toyota.

Costo: 3280 euro a persona in base doppia. Supplemento singola: 637 euro. Sono escluse tasse aeroportuali e di frontiera, costi di adeguamento carburante, supplementi di alta tagione, mance, bevande, escursioni facoltative, spese personali. [Nota]

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